Mechanical Rage - Go Nagai - Romics 04/2016
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GO NAGAI - ROMICS 04/2016

 Article and Photo by Tetsuya

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 Introduzione

Nell'edizione Primaverile del Romics è stato inviato come ospite d'onore il Maestro Go Nagai. Il giorno 09/04/2016 il Sensei è stato il protagonista di una bella conferenza/intervista dopo quella che nel 2007 aveva concesso sempre a Roma presso l'Università La Sapienza. Titolo della conferenza, sponsorizzata dalla J-Pop, era: Go Nagai in Musica. Titolo completamente errato come vedrete...

Ad introdurre il suo ingresso sul palco c'è stato un breve medley delle sigle italiane di Goldrake accompagnate alla tastiera e in voce dai suoi autori Vince Tempera e Luigi Albertelli (peccato solo che sul grande schermo venivano proiettate le immagini di un episodio di Mazinger Z). Gli autori italiani hanno poi incontrato Nagai con i convenevoli di rito.

 

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 L'intervista

Di seguito la trascrizione dell'intervista (Mi scuso se il senso delle domande a volte non è chiaro, ma l'intervistratrice italiana aveva un modo tutto suo di porre le domande. Ho cercato di "tradurle", ma non sempre è stato possibile):

Domanda: Cosa ne pensa della nostra città, dove ovviamente è già stato anche anni fà, e della sua visita che ha fatto ai nostri musei?
Go Nagai: Per prima cosa vorrei ringraziare tutti quanti voi di essere intervenuti qui oggi. Ne sono molto contento. Sono tornato in Italia dopo un po' di anni che non ci venivo. Credo che questa sia la terza o quarta volta che vengo qui a Roma, non lo ricordo esattamente. Ho fatto una bella visita ai Musei Capitolini e ho avuto la possibilità di ammirare molte opere affascinanti, opere ovviamente della storia di Roma. In generale mi fa sempre molto piacere fare il turista a Roma.


Domanda: Ci sono qui tantissime persone che ammirano le sue opere e la nostra domanda è proprio questa: come ha iniziato e come ha deciso ad un certo punto della sua vita, quando era molto giovane, di diventare mangaka?
Go Nagai: Fin da quando ero bambino, all'incirca da quando avevo 9 o 10 anni, ho sempre desiderato di diventare un mangaka. Naturalmente, come molti della mia epoca, anche io sono stato influenzato dai manga di Tezuka Osamu e quindi sono cresciuto leggendo i suoi manga. Gia a 9 o 10 anni, appunto, ero un grande appassionato delle opere di Tezuka ed è stato proprio in quel periodo che ho deciso di voler diventare da grande un mangaka.


Domanda: Quindi ha fatto un percorso artistico proprio per diventare mangaka?
Go Nagai: Si naturalmente ho fatto tutto quello che si deve fare per diventare un creatore di storie. Ovvero mi sono appassionato ai romanzi, mi sono appassionato ai film, mi sono appassionato in realtà anche agli sport. Quindi mi sono impegnato per poter diventare un mangaka facendo esattamente queste cose che vi ho elencato.


Domanda: Oltre al Maestro Osamu Tezuka che ha già citato, quali sono i suoi grandi maestri di riferimento artistico, non soltanto mangaka, ma anche, se ci sono, artisti come scrittori, pittori o scultori sia Giapponesi che internazionali?
Go Nagai: La Divina Commedia di Dante è stata tra le opere che mi hanno ispirato maggiormente ed è diventata la base appunto per alcune mie opere molto famose. Oltre a leggere la Divina Commedia, mi sono anche soffermato molto sulle illustrazioni che alcuni autori hanno fatto della Divina Commedia. Quelle illustrazioni hanno avuto un'influenza notevolissima sul mio modo disegnare, di raffigurare e rappresentare la realtà. Mi sono appassionato molto anche al Cinema Europeo, naturalmente in particolare anche a quello Italiano del secondo dopo guerra. Quindi dopo la Seconda Guerra Mondiale, tutta la nuova ondata di cinema sia europeo che italiano mi ha appassionato e sicuramente mi ha influenzato molto.


Domanda: Adesso cerchiamo di entrare dentro l'opera di Nagai. Parliamo dei temi portanti che si ritrovano pur con diversità nelle sue opere e che lo contraddistinguono. Parliamo innanzi tutto del rapporto tra fantascienza e mitologia. Nagai nelle sue opere, se pensiamo a Grendizer, Mazinger e non solo, è riuscito a porre due universi vicini. Ad esempio l'idea di un robot avanzatissimo tecnologicamente in conflitto con popolazioni anche mitologiche, quindi qualcosa che viene da molto lontano e ha trovato la formula giusta in cui poi questi mondi si sono incontrati. Quindi volevo parlare di questa tematica, di come ci ha lavorato e di come l'ha messa nelle sue varie opere.
Go Nagai: Sono sempre stato un grande appassionato di mitologia greca e romana. Inoltre una mia altra grande passione era quella di immaginare come potesse essere il futuro rispetto agli anni '70. Mettendo insieme queste due passioni mi sono reso conto che la mia immaginazione viaggiava molto. Quindi mi venivano molte idee per creare storie che avessero questi due elementi. Inoltre la mitologia è anche molto utile dal punto di vista narrativo perché da la possibilità di far sviluppare in modo molto interessante la storia alla quale si sta lavorando. Io trovavo la vita quotidiana un po' noiosa, per cui usando l'immaginazione del futuro e cercando di creare storie basate sulla mitologia greca e romana cercavo di creare un mondo più divertente.


Domanda: Quindi lei è stato anche un grande lettore comunque di tutto quello che trovava, ad esempio, nei libri di storia della Antica Grecia. Andava a cercare letture particolari che trattassero riti della cultura occidentale?
Go Nagai: Si, naturalmente dovevo studiare per conoscere meglio la Mitologia Greca e Romana e in generale la storia antica del Mediterraneo. Quello che mi serviva, soprattutto, era avere maggiori conoscenze che mi dessero la possibilità di sviluppare meglio le immagini che si formavano nella mia mente. Dovevo quindi avere una traccia storica per poter poi lavorare con la mia fantasia.

 

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Domanda: Un'altro elemento che si ritrova in tutti i suoi lavori è il rapporto tra il bene e il male. In una maniera anche molto originale se pensiamo ad esempio a Devil Man o Mao Dante e tanti altri eroi. Anche ad esempio anche alla violenza in un manga come Violence Jack. Vediamo quindi che non c'è mai una distinzione netta tra bene e male. Come ha portato questa visione, tra l'altro in maniera molto complessa, nelle sue opere?
Go Nagai: Come persona, come essere umano, mi rendo perfettamente conto di quanto possa essere difficile a volte scegliere tra il bene e il male. Mi rendo conto inoltre che il bene e il male non sono due entità nettamente distinte. A volte dal bene può nascere il male e a volte dal male può nascere anche il bene. Quindi sono due concetti strettamente legati tra loro. Da questo mi è venuto in mente l'idea di creare un personaggio, un demone, che cercasse, contrariamente alla sua vocazione, di fare del bene. Ed è su questo concetto che si il mio personaggio Devil Man. Rovesciando il concetto generico di bene e male può nascere una storia più curiosa e particolare.


Domanda: Questo emerge fortemente anche nel manga di Mao Dante in cui le figure di buoni e cattivi, bene e male, si rovesciano continuamente. Addirittura poi arrivando ad un'idea di dio che è assolutamente diversa dal concetto tradizionale.
Go Nagai: Si esattamente. In Mao Dante il concetto tradizionale, se così lo possiamo chiamare, di dio o comunque di divinità è completamente rovesciato. Quindi un demone che ha la funzione di una divinità. Partendo da questa idea che ho deciso di portare avanti la storia di Mao Dante che poi successivamente si è trasformata in Devil Man. Ho pensato appunto che questa idea potesse portare a degli sviluppi narrativi estremamente interessanti. Chiaramente stiamo parlando di opere di finzione, quindi tutto questo non ha realmente a che fare con le religioni nel mondo.


Domanda: Passiamo ad un altro tema fortemente presente soprattutto all'inizio della carriera di Nagai: le donne e di un velato erotismo presente, per esempio, in uno dei suoi primissimi manga del 1968 Harenchi Gakuen e comunque la figura di donne bellissime e di eroine esiste nella sua molteplice produzione. Quindi vorremo sapere come nasce l'idea di Cutey Honey?
Go Nagai: Io sono cresciuto con quattro fratelli, quindi eravamo cinque maschi in casa e non avevamo modo di poter osservare il mondo femminile. Non potevamo farlo spesso. Quindi per me e i miei fratelli il mondo femminile rimaneva misterioso, qualcosa che non riuscivamo a comprendere. Sono cresciuto in realtà con questa immagine delle donne. Crescendo ho sviluppato il desiderio di conoscerlo meglio. Per me è la donna è un ideale, qualcosa da ammirare. Per me le donne sono fonte di ispirazione.


Domanda: Tornando a Cutey Honey lei ne ha fatto una eroina particolare...
Go Nagai: Praticamente ho riunito i miei desideri, i miei ideali di donna in Cutey Honey. Di solito sono gli uomini che devono proteggere le donne, ma se ci fosse una donna che potesse proteggere gli uomini...perchè no? Questo è un po' un mio desiderio.


Domanda: Questo è una cosa molto interessante e bella, qindi ci viene da pensare che era già molto avanti non solo nella immaginazioni tecnologiche ma anche nei rapporti tra uomo e donna. Andando poi sulla produzione dell'animazione giapponese degli anni '70 - '80, un periodo in cui Nagai era molto impegnato, come riusciva a seguire, oltre ai suoi manga, anche i lavori di trasposizione in animazione? Quali erano i rapporti con lo staff, per esempio con il Charchter designer, che poteva cambiare leggermente le figure viste nel manga, che realizzava le serie animate?
Go Nagai: All'epoca in cui la mia prima opera fu trasposta in una seria animata, io non avevo mai fatto quel genere di esperienza. Quindi per me fu la mia prima volta. Ciò che ho dovuto fare innanzi tutto fu quello di pensare a tutta la struttura della storia. Non semplicemente dall'inizio alla fine, ma per ogni singola puntata. Quindi ho dovuto pianificare la trama di ogni singola puntata e il modo in cui la storia doveva procedere. Fu un grande lavoro naturalmente. Dopo di che ho dovuto disegnare tutti quanti i personaggi pianificando anche quando dovevano comparire nella serie. Successivamente mi sono incontrato con il Charachter Designer per far si che, nella trasposizione da immagine fissa a immagine in movimento, i miei personaggi non subissero delle modifiche eccessive. Abbiamo lavorato a stretto contatto per far si che queste differenze si riducessero al minimo in modo che il personaggio animato e il personaggio che io avevo disegnato e concepito nella mia testa fossero il più vicini possibile. Abbiamo dovuto fare diverse correzioni perché non era semplice. Inoltre ho dovuto lavorare con il responsabile degli sfondi. Ho dovuto decidere quali edifici, oggetti, macchine dovevano comparire nelle varie scene. Concludendo, la mia collaborazione con lo staff è stata molto impegnativa e consistente.


Domanda: Tutto questo è molto bello perché sappiamo che altri mangaka non hanno contribuito in questo modo alla realizzazione delle serie animate. Qual è secondo Nagai, tra le varie trasposizioni animate dei suoi lavori, quella riuscita meglio?
Go Nagai: In realtà sono molto soddisfatto di tutte le serie che sono stare create partendo dalle mie opere. Mi riferisco a Mazinger Z, Grendizer, Cutey Honey. Sono tutte serie che ho guardato con molto piacere pensando che fossero fatte molto bene e fedelmente.

 

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Domanda: Come è cambiato, secondo Nagai, il mondo dei mangaka dagli anni 70' ad oggi?
Go Nagai: Naturalmente quando ho iniziato io, l'industria dei manga era molto piccola e il numero di autori era estremamente ridotto. Anche le riviste sulle quali venivano pubblicati i manga erano molto poche. Con il tempo questa situazione è cambiata. Tutti i numeri che riguardano i manga sono andati via via aumentando. Anche dal punto di vista dei generi e delle tematiche il numero è aumentato sempre di più nel corso degli anni. All'inizio le riviste erano poche ed erano per bambini, però forse dopo il mio esordio sono aumentate le riviste che possono trattare argomenti per gli adolescenti e adulti. Per cui crescendo il numero di questo tipo di riviste è aumentata anche il numero di generi, sono emersi altri autori. Quindi rispetto a quando ho esordito, oltre alla crescita dell'industria dei manga, sono cresciute anche le tipologie di fan. Per via degli argomenti da adulti trattati nei miei manga ho ricevuto molte critiche da parte dei genitori e associazioni di genitori. Nonostante tutto questo, con il tempo sono comunque nati altri tipi di riviste.


Domanda: Il Sensei Nagai parla di un aumento del numero di autori e quindi di creatività, cosa che è avvenuta proprio grazie al suo lavoro che ha sdoganato alcune tematiche. Le polemiche che ricevevano i suoi lavori negli anni '70 sono poi le stesse che hanno accompagnato l'arrivo dei suoi lavori in Italia perché erano cose molte innovative e quindi a primo impatto possono essere viste come un pericolo. Quindi è anche grazie a lei se oggi possiamo vedere delle cose sempre più straordinarie. Lei ha influenzato almeno tre generazioni di fan in tutto il mondo e di conseguenza anche autori. Come vive questa cosa e l'avrebbe mai immaginato?
Go Nagai: Io stesso sono stato molto influenzato dalle opere di Tezuka Osamu. Quando ho iniziato la mia carriera ho sperato di poter diventare un giorno un mangaka influente per altri autori così come Tezuka lo è stato per me. Poi un giorno mi sono reso conto del numero impressionante di artisti che venivano da me per dirmi che avevano letto le mie opere e che ne avevano tratto ispirazione o che per questo avevano deciso di intraprendere la carriera di mangaka. Alla fine mi sono sorpreso anche io di quanto sono stato influente sulle opere di altri autori. Ovviamente questo mi fa molto piacere e mi rende molto contento.


Domanda: Negli anni '70 lei ha immaginato un futuro. Lei ha immaginato un grande robot che salva la terra, ha immaginato leghe particolari, la lega Z che viene utilizzata per produrre questo robot, ecc. Quindi come vedere l'evoluzione della tecnologia rispetto a quello che aveva pensato ? Per esempio in Giappone esiste la produzione di robot, di androidi addirittura con fattezze umane. Siamo arrivati a quello che lei aveva in mente?
Go Nagai: Quando ero piccolo mi piaceva molto immaginare come sarebbe potuto essere il futuro, cosa sarebbe stato creato negli anni a venire. Poi con il tempo ho vissuto lo sviluppo tecnologico nei nostri anni in prima persona, però mi duole constatare che molte delle creazioni presenti nelle mie opere non sono state inventate. Non ci sono quindi i robot come Mazinger Z. Mi Domando se l'umanità sia in ritardo rispetto a quello che avevo immaginato.


Domanda: Scienziati di tutto il mondo dobbiamo darci da fare, vogliamo un Goldrake funzionante! Tornato alla trasposizione dei manga in serie animate, quando lei disegnava i suoi manga già immaginava le voci dei personaggi? Quindi come avrebbero parlato o come una certa scena si sarebbe realizzata? Quando poi vedeva la trasposizione animata cosa ne pensava?
Go Nagai: Naturalmente quando disegno i miei personaggi immagino quale sia la loro voce. In passato quando mi è capitato di vedere le serie basate sulle mie opere mi sono detto che la voci dei doppiatori non erano quelle che avevo immaginato e mi chiedevo il perché di queste scelte. Ma poi guardando la serie mi abituavo a queste voci e pensavo che in fondo la scelta fosse buona.


Domanda: Ha mai avuto la possibilità di vedere delle puntate delle serie animate basate sulle sue opere tradotte anche in altre lingue?
Go Nagai: Si mi è capitato di vedere puntate dei miei anime doppiate in lingue straniere. Ogni volta mi stupisco quando sento queste voci che per me suonano abbastanza strane e quindi penso che siano diverse da come avevo concepito il personaggio, ma come dicevo prima, guardandole e ascoltando meglio mi abituo e mi rendo conto che è una buona scelta. Mi piace guardare gli anime doppiati in altre lingue. Mi è capitato anche di trovare doppiatori addirittura migliori di quelli originali Giapponesi.


Domanda: Magari doppiatori italiani. L'Italia ha una grande tradizione nel doppiagio...quindi speriamo...
Go Nagai: Forse si...anche doppiatori Italiani.


Domanda: Cerco di interpretare una domanda che hanno tantissimi giovani che sono qui fra noi, tanti giovani che magari vorrebbero lavorare nel mondo del fumetto e dell'animazione e quindi a chi meglio chiedere se non ad un grande maestro come Go Nagai un consiglio per intraprendere questo lavoro.
Go Nagai: E' molto faticoso riuscire a diventare un mangaka. Questo perché bisogna avere molte qualità, non ne basta una, non ne bastano due, bisogna averne diverse. Per poter ottenere e sviluppare queste qualità bisogna studiare molto. Naturalmente la prima qualità da possedere è l'abilità nel disegno, ma questa da sola non basta. Bisogna appassionarsi alle storie e imparare a scriverle. Bisogna leggere molto, vedere molti film e bisogna cercare di capire come funziona il meccanismo narrativo. Come potete immaginare l'impegno da mettere nello studio è veramente tanto e quindi c'è il rischio che ci si perda per strada, si rinunci lungo il percorso. Una qualità importante, oltre a quelle che vi ho già detto, è quella di non rinunciare mai. Io ritengo che se non si rinuncia e si continua a studiare si può diventare un ottimo mangaka. Naturalmente bisogna avere molta passione. Bisogna mettere grande passione in quello che si fa perché bisogna anche divertirsi e amare il lavoro di mangaka. Quindi se non c'è la passione crolla tutto il resto. Mi auguro che in futuro possano debuttare e avere successo mangaka italiani di grandissimo talento.


Domanda (dal pubblico): In questa fiera e in tanti altri luoghi ho visto bambini piccoli stupiti davanti ai modellini di Mazinger, Grendizer, Jeeg e tanti altri. Cosa si prova ad aver creato dei robot dei miti che ancora ad oggi sono così potenti anche nelle nuovissime generazioni?
Go Nagai: Io ho sempre pensato di essere bambino quando cercavo di creare dei personaggi. Mi chiedevo, se fossi un bambino mi piacerebbe questa cosa? Potrei essere molto affascinato da quello che sto creando? Quindi per me era molto importante questo atteggiamento. Questo forse è il motivo per cui le mie opere dopo tanti anni riescono ad influenzare anche le nuove generazioni.


Domanda (dal pubblico): C'è un personaggio, oltre a quelli che ha creato, che avrebbe voluto creare ma che non ha mai realizzato?
Go Nagai: Si, ci sono tantissimi personaggi che avrei voluto creare e che alla fine sono rimasti nel cassetto. Non posso fare esempi concreti, però mi è capitato per esempio di disegnare un personaggio e di sottoporlo al direttore editoriale di una certa rivista e di ricevere un rifiuto perché non era ritenuto un buon personaggio o che potesse avere successo. In altri casi sono stato io stesso a scartare la mia stessa creazione. Mentre disegnavo il personaggio mi domandavo: può effettivamente interessare ai lettori? può ottenere il consenso del pubblico? Alla fine mi rispondevo di no e quindi il personaggio rimaneva nel cassetto.


Domanda: Le piace il cosplay? (nota: questa domanda nasce dal fatto che al Sensei sono stati presentati dei ragazzi con cosplay praticamente perfetti dei protagonisti dei manga nagaiani. Questa è la loro pagina su Facebook)
Go Nagai: Si mi piace e se fossi più giovane mi piacerebbe molto fare il cosplay, ma purtroppo ho una certa età e quindi non posso più permettermelo.

 

 Questione di educazione e rispetto...

Assitere a questa intervista di Nagai, come avvenne nel 2007, è stato emozionante e porterò sempre con me il ricordo di questo giorno. Nagai è la persona che ha creato i miei miti e per questo gli sarò sempre grato. Ma come sfondo di questo momento incredibile c'è il Romics che, come molte altre fiere, è ormai solo un momento di ritrovo per gente che non conosce nulla di quello che vede. Mi spiego meglio: io mi sarei aspettato di assistere a questa intervista in un silenzio religioso per rispetto verso una persona importante, ma soprattutto per poter ascoltare attentamente cosa aveva da dire. Ed invece tutto si è svolto tra gli schiamazzi della gente fuori dal capannone n° 5 e tra il brusio del pubblico. Per non parlare dei fischi da stadio alla fine della confernza...Ormai queste fiere hanno perso il loro vero significato e sono diventate un luogo dove dare sfogo a impulsi anche primitivi. Onestamente non so quanto potrà durare tutto questo, ma rimpiango i tempi in cui la passione per i manga e gli anime era una passione di nicchia, una passione per pochi. Ora tutto questo è diventato una moda...e le mode prima o poi finiscono sempre...