Domanda: Come è cambiato, secondo Nagai, il mondo dei mangaka dagli anni 70' ad oggi? Go Nagai: Naturalmente quando ho iniziato io, l'industria dei manga era molto piccola e il numero di autori era estremamente ridotto. Anche le riviste sulle quali venivano pubblicati i manga erano molto poche. Con il tempo questa situazione è cambiata. Tutti i numeri che riguardano i manga sono andati via via aumentando. Anche dal punto di vista dei generi e delle tematiche il numero è aumentato sempre di più nel corso degli anni. All'inizio le riviste erano poche ed erano per bambini, però forse dopo il mio esordio sono aumentate le riviste che possono trattare argomenti per gli adolescenti e adulti. Per cui crescendo il numero di questo tipo di riviste è aumentata anche il numero di generi, sono emersi altri autori. Quindi rispetto a quando ho esordito, oltre alla crescita dell'industria dei manga, sono cresciute anche le tipologie di fan. Per via degli argomenti da adulti trattati nei miei manga ho ricevuto molte critiche da parte dei genitori e associazioni di genitori. Nonostante tutto questo, con il tempo sono comunque nati altri tipi di riviste.
Domanda: Il Sensei Nagai parla di un aumento del numero di autori e quindi di creatività, cosa che è avvenuta proprio grazie al suo lavoro che ha sdoganato alcune tematiche. Le polemiche che ricevevano i suoi lavori negli anni '70 sono poi le stesse che hanno accompagnato l'arrivo dei suoi lavori in Italia perché erano cose molte innovative e quindi a primo impatto possono essere viste come un pericolo. Quindi è anche grazie a lei se oggi possiamo vedere delle cose sempre più straordinarie. Lei ha influenzato almeno tre generazioni di fan in tutto il mondo e di conseguenza anche autori. Come vive questa cosa e l'avrebbe mai immaginato? Go Nagai: Io stesso sono stato molto influenzato dalle opere di Tezuka Osamu. Quando ho iniziato la mia carriera ho sperato di poter diventare un giorno un mangaka influente per altri autori così come Tezuka lo è stato per me. Poi un giorno mi sono reso conto del numero impressionante di artisti che venivano da me per dirmi che avevano letto le mie opere e che ne avevano tratto ispirazione o che per questo avevano deciso di intraprendere la carriera di mangaka. Alla fine mi sono sorpreso anche io di quanto sono stato influente sulle opere di altri autori. Ovviamente questo mi fa molto piacere e mi rende molto contento.
Domanda: Negli anni '70 lei ha immaginato un futuro. Lei ha immaginato un grande robot che salva la terra, ha immaginato leghe particolari, la lega Z che viene utilizzata per produrre questo robot, ecc. Quindi come vedere l'evoluzione della tecnologia rispetto a quello che aveva pensato ? Per esempio in Giappone esiste la produzione di robot, di androidi addirittura con fattezze umane. Siamo arrivati a quello che lei aveva in mente? Go Nagai: Quando ero piccolo mi piaceva molto immaginare come sarebbe potuto essere il futuro, cosa sarebbe stato creato negli anni a venire. Poi con il tempo ho vissuto lo sviluppo tecnologico nei nostri anni in prima persona, però mi duole constatare che molte delle creazioni presenti nelle mie opere non sono state inventate. Non ci sono quindi i robot come Mazinger Z. Mi Domando se l'umanità sia in ritardo rispetto a quello che avevo immaginato.
Domanda: Scienziati di tutto il mondo dobbiamo darci da fare, vogliamo un Goldrake funzionante! Tornato alla trasposizione dei manga in serie animate, quando lei disegnava i suoi manga già immaginava le voci dei personaggi? Quindi come avrebbero parlato o come una certa scena si sarebbe realizzata? Quando poi vedeva la trasposizione animata cosa ne pensava? Go Nagai: Naturalmente quando disegno i miei personaggi immagino quale sia la loro voce. In passato quando mi è capitato di vedere le serie basate sulle mie opere mi sono detto che la voci dei doppiatori non erano quelle che avevo immaginato e mi chiedevo il perché di queste scelte. Ma poi guardando la serie mi abituavo a queste voci e pensavo che in fondo la scelta fosse buona.
Domanda: Ha mai avuto la possibilità di vedere delle puntate delle serie animate basate sulle sue opere tradotte anche in altre lingue? Go Nagai: Si mi è capitato di vedere puntate dei miei anime doppiate in lingue straniere. Ogni volta mi stupisco quando sento queste voci che per me suonano abbastanza strane e quindi penso che siano diverse da come avevo concepito il personaggio, ma come dicevo prima, guardandole e ascoltando meglio mi abituo e mi rendo conto che è una buona scelta. Mi piace guardare gli anime doppiati in altre lingue. Mi è capitato anche di trovare doppiatori addirittura migliori di quelli originali Giapponesi.
Domanda: Magari doppiatori italiani. L'Italia ha una grande tradizione nel doppiagio...quindi speriamo... Go Nagai: Forse si...anche doppiatori Italiani.
Domanda: Cerco di interpretare una domanda che hanno tantissimi giovani che sono qui fra noi, tanti giovani che magari vorrebbero lavorare nel mondo del fumetto e dell'animazione e quindi a chi meglio chiedere se non ad un grande maestro come Go Nagai un consiglio per intraprendere questo lavoro. Go Nagai: E' molto faticoso riuscire a diventare un mangaka. Questo perché bisogna avere molte qualità, non ne basta una, non ne bastano due, bisogna averne diverse. Per poter ottenere e sviluppare queste qualità bisogna studiare molto. Naturalmente la prima qualità da possedere è l'abilità nel disegno, ma questa da sola non basta. Bisogna appassionarsi alle storie e imparare a scriverle. Bisogna leggere molto, vedere molti film e bisogna cercare di capire come funziona il meccanismo narrativo. Come potete immaginare l'impegno da mettere nello studio è veramente tanto e quindi c'è il rischio che ci si perda per strada, si rinunci lungo il percorso. Una qualità importante, oltre a quelle che vi ho già detto, è quella di non rinunciare mai. Io ritengo che se non si rinuncia e si continua a studiare si può diventare un ottimo mangaka. Naturalmente bisogna avere molta passione. Bisogna mettere grande passione in quello che si fa perché bisogna anche divertirsi e amare il lavoro di mangaka. Quindi se non c'è la passione crolla tutto il resto. Mi auguro che in futuro possano debuttare e avere successo mangaka italiani di grandissimo talento.
Domanda (dal pubblico): In questa fiera e in tanti altri luoghi ho visto bambini piccoli stupiti davanti ai modellini di Mazinger, Grendizer, Jeeg e tanti altri. Cosa si prova ad aver creato dei robot dei miti che ancora ad oggi sono così potenti anche nelle nuovissime generazioni? Go Nagai: Io ho sempre pensato di essere bambino quando cercavo di creare dei personaggi. Mi chiedevo, se fossi un bambino mi piacerebbe questa cosa? Potrei essere molto affascinato da quello che sto creando? Quindi per me era molto importante questo atteggiamento. Questo forse è il motivo per cui le mie opere dopo tanti anni riescono ad influenzare anche le nuove generazioni.
Domanda (dal pubblico): C'è un personaggio, oltre a quelli che ha creato, che avrebbe voluto creare ma che non ha mai realizzato? Go Nagai: Si, ci sono tantissimi personaggi che avrei voluto creare e che alla fine sono rimasti nel cassetto. Non posso fare esempi concreti, però mi è capitato per esempio di disegnare un personaggio e di sottoporlo al direttore editoriale di una certa rivista e di ricevere un rifiuto perché non era ritenuto un buon personaggio o che potesse avere successo. In altri casi sono stato io stesso a scartare la mia stessa creazione. Mentre disegnavo il personaggio mi domandavo: può effettivamente interessare ai lettori? può ottenere il consenso del pubblico? Alla fine mi rispondevo di no e quindi il personaggio rimaneva nel cassetto.
Domanda: Le piace il cosplay? (nota: questa domanda nasce dal fatto che al Sensei sono stati presentati dei ragazzi con cosplay praticamente perfetti dei protagonisti dei manga nagaiani. Questa è la loro pagina su Facebook) Go Nagai: Si mi piace e se fossi più giovane mi piacerebbe molto fare il cosplay, ma purtroppo ho una certa età e quindi non posso più permettermelo.
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