Figurati, trovo questi discorsi più interessanti di
una montagna di metallo in puro Techno habit, però...
Questo conferma anche quello che ho detto
sei sprecato.
E' vero che la vita mette davanti a posizioni molto
scomode sulla propria scacchiera, e ci costringe a
fare delle scelte, però quella scacchiera resta la nostra
e siamo noi a doverci muovere in modo da
trovare noi stessi.
Io sono una persona fin troppo scoperta, ma allo stesso tempo
anche molto guardinga,
non a caso, è colpa del fatto che non percepisco
la differenza fra "reale" e "non prendermi troppo sul serio"
Capisco le posizioni delle persone o mi illudo di poter
capire cosa provano, anche nei peggiori casi.
E' ovviamente solo un'illusione, ma se non la possedessi non
potrei dire parole come "ti capisco" e rimanere sano di mente
sulla "mia" scacchiera.
Ciò che sto dicendo è che non giustifico le persone
perchè la vita le ha messe in una certa posizione:
avevo un amico che ha perso il padre anni fa, ed era davvero
quello che consideravo il mio migliore amico in assoluto.
L'ho perduto
perchè non potevo seguire il suo modo di vivere, non
posso provare compassione per nessuno per quanto
sia tragica la sua storia, perchè per quanto difficile e
incomprensibile possa realmente essere per me,
altrettanto incomprensibile ai suoi occhi è la mia.
Morte, invalidità, sono parole forti, ma tutti hanno i propri
occhi, e la propria testa, questo rende impossibile per un
estraneo "capire" realmente uno stato, ciò non avviene a meno che
non lo si viva in prima persona.
La perdita di un caro per noi potrebbe valere tanto quanto per
un altro la delusione di aver sbagliato i numeri della schedina.
Sono due esempi diametralmente opposti, ma non esistono
scale emotive più forti o più importanti di altre, è per questo che
lo stato altrui permane su carta, ma anche nella realtà,
qualunque cosa sia quest'ultima, uno stato puramente soggettivo.
In tutto ciò anche il rimanere coinvolti (e non incastrati) in situazioni
della vita non deve, quindi, nè può interferire realmente con noi stessi
Quello che ci accade esternamente
è esterno
ciò che siamo e che niente, se non noi stessi, può portarci via
è dentro
Se qualcosa ci ferma dal fare la prossima mossa, o ci devia la
traiettoria della pedina, vuol dire che la stiamo percependo
più di quanto vorremmo.
Può essere un'auto parcheggiata in doppia fila, una bolletta da
pagare,
ma può essere anche il nostro matrimonio, o l'incontro con
qualcuno che sentiamo di voler amare ecc...
Se ci allontana da ciò che era l'obiettivo iniziale è
indiscutibilmente un semplice ostacolo.
Hai cambiato molti lavori, e probabilmente si spiega la tua
manualità e intuizione sulle tue opere modellistiche, e potrei spingermi
più in là pensando che l'aver cambiato molte situazioni differenti
ti ha reso scaltro e in grado di apprenderle alle svelte.
Hai, in pratica, una notevole, e invidiabile
(per l'invidiabile basta che leggi i commenti ricevuti)
capacità creativa, ma... se per questa bastassero le mani
chiunque potrebbe fare l'artista.
No, a me non interessa proprio il fatto che tu sia in grado di
mettere lucine colorate o modellare finti marciapiedi, quella è
una cosa che col giusto allenamento tutti possono fare.
Quello che mi ha colpito dei tuoi lavori è il fatto che
li vedi prima di realizzarli, hai piazzato in casa pezzi di universo creati
ad hoc per una perla come la Yamato, e una "supposta"
come il
Tekkaman, serve parecchia inventiva per pensare di farlo.
E' quello il tuo talento, e la collezione, o come si vuole
chiamarla, i modelli, o le passioni, sono solo un riflesso di
quello che è il tuo talento.
Per tanto molto molto molto lontani dal suo reale potenziale.
Lo studio serve a questo, anche la vita, è chiaro, ma nella vita impari
e adatti, una scuola invece esiste solo allo scopo di permetterti di affinare
ciò per cui ti senti portato, e poi di renderlo concreto e utile.
Quello che non va mai dimenticato è che non importa
quanto bene possiamo volere alle persone che amiamo
si sia portatori anche dello stesso sangue,
la scacchiera è sempre e solo la nostra
e noi veniamo prima di tutto.
Ciò non vuol dire abbandonare le persone che hanno
bisogno di aiuto, ma nemmeno perdere di vista il nostro sentiero
di crescita, e ciò vale a qualunque età, anche a cento anni
le cose vanno pianificate.
Non è una ramanzina, tutt'altro, ma non puoi non notare che
c'è del risentimento in ciò che hai scritto, e solo tu puoi sapere
da dove nasce, io, al limite potrei solo fare ipotesi, e non voglio farne.
Ti faccio presente una cosa, non c'è nessun essere umano che
si innervosisca facilmente, quando avviene è perchè il tuo cervello sta
combattendo altri meta-stati interni, producendo sostanze e amminoacidi
che si traducono in stress, poca pazienza e tante altre piccole cose
quasi impercettibili.
Dirti "mi innervosisco facilmente" è una giustificazione che non si basa
su nulla di realmente concreto, è come chiedere a un nerd perchè creda
agli ufo, non hai prove in mano.
Ciò non serve a me, serve a te, perchè gli stati interni li decidiamo noi
quando a scuola imparavi i verbi, DANNATISSIMI verbi, te li facevano
ripetere
fino alla nausea, questo perchè più ripeti una cosa e
più questa ti rimane in mente, se la ripeti abbastanza volte l'informazione
si salva sulla "memoria fissa" per dirla in termini semplici.
Riparavi computer?
Noi siamo computer, 1-0 tutto in noi funziona con codice binario
sarà un caso il nuovo doodle?
Ciò vuol dire che non inventiamo nulla, apprendiamo,
generalizziamo, richiamiamo, più quindi una persona si ripete che
si innervosisce facilmente
e più il cervello cercherà di accontentarla, facendogli credere che
sia dovuto a cause esterne, siamo veramente uno schifo da quel
punto di vista, ma poi... basta imparare a conviverci ehm ehm...
Se scrivo ciò è per farti capire che indipendentemente da
tutto ciò che ti gravita intorno, sei tu a decidere la tua posizione
sulla scacchiera, e questo sempre, non permettere perciò a
ciò che hai intorno di allontanarti dai tuoi veri ideali, o
dai tuoi desideri, sogni in fondo ne abbiamo avuti tutti.
Alla nostra realizzazione, in qualunque campo, si arriva sempre tramite
la perdita di qualcosa d'altro, è necessario e quindi include anche il
sacrificio personale, l'impegno, il seguire corsi, l'accumulo di stress nel
fare più cose contemporaneamente, ecc...
Le cose diventano impossibili solo quando le reputiamo tali
e difficili solo quando le reputiamo tali.
Utilizza, quindi, quel tempo per non lasciarti indietro
nessuna occasione volta a ciò che consideri il tuo sogno,
è importante, spero che tu abbia capito cosa intendo dire o
le mie intenzioni nello scrivere.
Spero che anche questo non ti abbia annoiato
Oh a proposito, neppure io ero portato per gli studi
agli esami della terza media i professori mi hanno fatto
parlare dei miei "romanzi" solo per quello sono passato.
(si alle medie scrivevo molto, non si sarebbe mai detto eh?
Sono sempre così prolisso...
)