La King Arts é un'azienda orientale, fin qui conosciuta soprattutto per i prodotti dedicati agli Avengers. Dalle bellissime action figure scala 1/9 dedicate soprattutto ad Iron Man (ma in catalogo ci sono pure Ultron, Capitan America, Ant man....), alle statue, a vari prodotti di nicchia, come i vari elmi degli eroi americani o armi, come la lancia di Loki o il martello di Thor, tutti rigorosamente in scala 1/1, riprodotti in maniera maniacale. Tutto questo si tramuta in esborsi tal volta decisamente onerosi.
Hanno un loro sito internet (
http://www.king-arts.com) ed una pagina Facebook, che tengono costantemente aggiornata.
E così, dopo aver forse esaurito la vena d'oro dei prodotti “vendicativi”, la King Arts ha deciso di rivolgere il proprio sguardo verso casa propria, ovvero ad oriente, strizzando l'occhio ai nostalgici dei super robot anni '70.
E, tanto per andare sul sicuro, chi meglio del celebre Mazinga Z del Maestro Go Nagai?
Ammetto che, quando sono iniziate a girare le prime foto di questo prodotto, me ne sono subito innamorato, perchè sì, ok, era il “solito” Mazinga Z, ma aveva la dote di catturare l'attenzione non tanto dei collezionisti, ma dei “giocattolari”. Ovvero non di coloro che prendono un modello, lo mettono in vetrina, non toccandolo più, ma più semplicemente di chi coi modellini “ci gioca”, cambia pose di continuo e, come in questo caso, decide di cambiargli decisamente vestito.
E poi c'erano le lucine a led......Ed era alto. Molto più di un normale GX Bandai, tanto per capirsi. Non potevo farmelo scappare! Quindi eccomi qui a recensire un modello che, per come intendo il collezionismo io, é gia un must!
PREMESSA
Ho già scritto che del modello mi sono innamorato a prima vista, ma cercherò comunque di scrivere togliendomi il paraocchi dell'amore, usando lodi e pure critiche.
La recensione é tuttavia da intendersi come un parere puramente personale e non mi riterrò certamente responsabile se deciderete di acquistare il prodotto, per poi farvi urlare Che schifo!
Presentazione del modello
Quando fu presentato il prodotto, la King Arts puntò decisamente sul “tutto e subito”, tralasciando i classici prototipi grigi in resina che spesso vengono mostrati in questi casi, ma mostrando immediatamente ciò che il modello era in grado di fare (pose, cambi di armatura, luci.....)
In molti si adoperarono nel cercare maggiori informazioni a riguardo, ma queste erano molto scarne, per non dire nulle. Si vociferava di un'altezza oltre i 20 cm (24, per l'esattezza), di presenza di DIE-CAST (falso! Tanto che parecchi compratori si sono lamentati di questo) e di una versione limited comprendente alcune parti extra (in realtà la sola testa di Doublas M2).
L'azienda nicchiava, continuava a mostrare nuove foto, ma della data d'uscita, né tantomeno del prezzo, vi era notizia.
C'é chi mormorava che, visti i prezzi delle loro action figure, il prodotto sarebbe costato almeno 200 euro e la previsione non fu poi molto lontana.
1980 HKD, al cambio circa 215 euro.
Scatola
Il modello si presenta in doppia veste: classica scatola da imballo con impresso sopra nome del prodotto e dell'azienda e confezione vera e propria al suo interno. Idea che fa tanto Fewture e che da doppia protezione all'oggetto.
Non mi soffermerò molto sull'aspetto della confezione, che non giudico importante, ma scriverò comunque 2 righe.
La scatola raffigura su entrambi i lati la figura a mezzo busto del Mazinga, con armatura integra da un lato, rovinata dall'altro.
La confezione può aprirsi a libro, mostrando altre immagini del prodotto ed in più ha una speciale “finestra”, che una volta sollevata, mostra il modello all'interno del suo blister in plastica nera.
All'interno ci sono 2 scomparti: il primo comprende il robot vero e proprio con alcuni pezzi di armatura, il secondo il grosso Jet Scrander ed altri pezzi per l'armatura di ricambio. Ci sono anche 11 piccole batterie, di cui scriverò più avanti, che servono ad illuminare varie parti del corpo.
Presente il classico libretto comprendente anche una piccola nota di come togliere correttamente, affinchè non si rompa, la testa del modello.
Manca una base espositiva, che per me non rappresenta un problema, visto che non le espongo. Ma é comunque una mancanza che va riportata.
Accessori presenti
Ho già scritto delle piccole batterie. Oltre a quelle in verità poco altro, se si escludono ovviamente le parti dell'armatura: 2 sole mani presenti (pugno chiuso, mano aperta), 2 “effetti fuoco” per il lancio dei pugni, Iron Cutter, missile centrale (già presente comunque all'interno del modello e visibile tramite uno dei 3 bacini disponibili). STOP.
Da un modello del genere, capace di assumere diverse pose, mi sarei aspettato almeno altri 2 tipi di mani. E soprattutto uno stand di volo!
Il Robot “integro”
Il modello é adagiato nel blister in conformazione “normale” ed una volta estratto si capisce già (nel caso avessimo avuto il prosciutto infilato nelle orecchie, per non sentire le lamentele di molti utenti.....) che di DIE-CAST ci sono solo le piccole calamite che tengono insieme i pezzi dell'armatura. Il robot é leggero (circa 500 grammi con lo Scrander montato) e questo farà venire malori ed infarti ai fanatici del metallo, quindi, se é quello che cercate, statene alla larga o si riempiranno gli ospedali...
Quasi tutte le articolazioni sono ad “attrito”, tranne quelle delle ginocchia e questo é un punto non proprio a favore, visto che stiamo parlando di un modello “giocabile”...Sono tutte molto solide, per carità, ma meglio non approfittarne troppo.
Le gambe sono estraibili ed hanno un'escursione veramente notevole, permettendo al modello pose plastiche e scenografiche senza il bisogno di cambiarsi le mutande (sì, é una frecciatina!). Pure le caviglie lo sono, ma hanno minore escursione. Un solo Hover Pilder presente, ma questo può assumere sia la conformazione di volo, sia quella di aggancio grazie alle eliche reclinabili come nel cartone. A me la cosa é piaciuta.
Ogni pezzo dell'armatura sta al suo posto e non si ha mai (almeno nella mia copia) la sensazione che qualcosa ti possa rimanere in mano o smontarsi improvvisamente (avete presente quelle alette fastidiose a braccia e gambe del Gunbuster Bandai? Ecco, mi riferisco ad una cosa simile).
Il missile centrale, come scritto sopra già presente all'interno del robot (cosa che personalmente adoro, visto che ciò riproduce fedelmente come dovrebbe essere il robot...), può essere mostrato (ma non lanciato) grazie ad uno dei 3 bacini presenti, che ha lo sportellino apribile. Per “sparare” i missili perforanti, invece, non occorre smontare niente: grazie ad un perno, il braccio ruota sul suo stesso asse di 90° permettendo la mostra dell'armamentario.
Le mani si cambiano con un semplice click, mentre assai più cervellotico inserire gli Iron Cutter, visto che per farlo dobbiamo prima smontare le 2 parti in armatura e, una volta messe le lame, constatare che i 2 pezzi dell'armatura rimontati al loro posto, non combaciano perfettamente. Negligenza estetica di piccola entità per me, ma che potrebbe infastidire altri acquirenti. Giusto segnalarlo.
Il Robot “danneggiato”
PREMESSA: mai amati i robot “damaged version”. Ricordo ancora il mio stupore quando, anni fa, la Aoshima lanciò sul mercato la versione Damaged del Getter 1 e gli utenti impazzirono letteralmente per una cosa che io trovavo assurda. “Perchè spendere per comprare un robot rotto?”, mi chiedevo...
Ma qui non stiamo parlando di un semplice buco in pancia. Qui é stato fatto un lavoro certosino, con l'armatura completamente smontabile e rimontabile grazie a micro calamite (presenti solo nelle parti più grandi della stessa). Ammetto che proprio in questo momento, il mio robot é esposto in questa configurazione. Ed é semplicemente una figata!
Le varie incrinature, i buchi e le macchie d'olio sono pressochè perfette, a mio modo di vedere e danno proprio l'idea che il povero Mazinga abbia passato dei brutti 5 minuti...
Concedo una sola pignoleria: la parte del gomito interno che fa da snodo, non può essere cambiata in versione “damaged”. Questo da una differenza cromatica un po' fastidiosa.
Nella mia copia, l'armatura “rovinata” di un piede non combacia perfettamente e tende a smontarsi se smanacciata di continuo.
Jet Scrander
Il Jet Scrander é veramente enorme, con un'apertura alare pari all'altezza del robot ed é fornito in 2 pezzi: cintura agganciabile con un click, ali da appendere dietro tramite una feritoia apribile. E qui iniziano i rimpianti per avere le mani decisamente troppo grandi per cose così...Una volta montato, vista la mole delle ali abbinata alla leggerezza del modello, mi sarei aspettato una stabilità precaria, che invece non si manifesta. Perfetto!
Non esiste uno Scrander “damaged version”, nel senso che anche questo é dotato di armatura di ricambio. Per “romperlo” basta togliere la parte finale delle ali e sostituire la parte superiore dei razzi. Presente invece, ovviamente, una cintura di ricambio danneggiata.
Posabilità
Semplicemente eccezionale da questo punto di vista. Sia in versione normale, sia in quella damaged, il modello può assumere pose notevoli e verosimili, grazie a snodi presenti anche ad altezza bacino e petto. La classica posa in ginocchio, per esempio, risulta realistica e non “forzata” come si vede in alcune rappresentazioni. Come ho scritto sopra, l'escursione delle gambe é notevole ed ogni posa del modello risulta piuttosto facile. Qui siamo a livelli Sentinel, azienda che in fatto di posabilità é avanti anni luce anche a colossi come Bandai.
Versione “naked”
Orribile. PUNTO.
Per come concepisco i robot io, trovo le soluzioni “naked” veramente orribili.
Questo in particolare dimostra, una volta denudato, un capoccione inguardabile.
Non scriverò altro su tale oscenità. Chi lo esporrà così avrà certamente in collezione dozzine di modelli Evolution Toys, perchè amante dell'orrido.
Batterie e luci a led
L'idea delle luci sui modelli mi é sempre piaciuta e, lo ammetto, é stata una delle cose che più mi ha spinto all'acquisto di questo Mazinga. Non le accenderò mai, ma sapere che ci sono......Gratifica! Peccato che siano un po' fini a se stesse. Nel senso che, a parte la breve durata delle stesse, le bestemmie che tirerete per montarle al loro posto, saranno assai maggiori dell'effetto estetico che il modello vi darà in quel lasso di tempo (circa un minuto...).
Comunque sia, le piccole batterie possono essere montate tramite un microsportellino presente sulla schiena (illuminano in questo caso occhi e Raggio Termico), sugli avambracci (per gli effetti inseribili sulle braccia al momento del lancio dei pugni) e sulla “coda” dello Scrader, rendendo i razzi luminescenti.
Tutto bello, ma come scritto, servono le invocazioni di diversi Santi, per inserire le batterie (le 4 più grandi, inseribili sulla schiena, sono più piccine dell'unghia del mio mignolo, tanto per dire. Ed io non sono Gianni Morandi.....)
Conclusioni
Amate giocare e fotografare i vostri modelli in varie pose? COMPRATELO!
Amate la pura estetica che un modello può trasmettere? COMPRATELO!
Amate i modelli “big scale”? COMPRATELO!
Amate gli effetti come le luci a led e quant'altro? COMPRATELO!
Siete fanatici del metallo? NON COMPRATELO!
Vi piace “sentire in mano” un modello? NON COMPRATELO!
Vi disturba il fatto che ora il vostro Kaiser sia più piccino di uno Z? NON COMPRATELO!
Comprate un modello, lo mettete lì e non lo toccate più? Visto il prezzo, a questo punto virate sullo Z damaged Bandai, secondo me assai meno appariscente e scenografico, ma più economico (e con del metallo!)
Conclusioni personali: torno a recensire un modello, spinto da un amico, a distanza di anni. Questo la dice lunga su quanto abbia apprezzato il robot in questione. Per altri non sarà così. Non fatemene, né fatevene una colpa. Spero solo che abbiate passato 5 minuti di divertimento nel leggere la mia recensione.
Mi perdoneranno gli amici bandaniani, se ho citato un paio di volte l'azienda leader del mercato robotico in maniera....beffarda. L'ho fatto solo perchè appunto considero la Bandai colei che é leader indiscussa.
Non chiedo invece scusa ai compratori Evolution Toys (tra cui ci sono anch'io....)
